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Eroi dei nostri giorni: conosciamo i 3 ragazzi che hanno ripulito il parco e il campo da calcio di Cavallerizza

Martedì 27 giugno. La scuola è terminata da una ventina di giorni. Ore 6. L’orologio biologico è impostato. Leonardo, Antony e Stefano aprono gli occhi, come quando, per raggiungere Gioia e ad Acquaviva, devono alzarsi presto.

Che fare ora che si è in vacanza? Ovviamente stare insieme, ridere e giocare a calcio, la loro più grande passione. Certo, ma c’è un grosso problema. Il campo del rione Cavallerizza dove vorrebbero trascorrere la loro estate è sommerso di bottiglie, carte, erbacce e sporcizia. Inaccessibile. E allora? Veloce scambio di messaggi su wzp e alle ore 7 i tre amici si incontrano muniti di bustoni, scope e guanti.

In un’ora i tre quindicenni ripuliscono completamente il campo da calcio. Non si fermano. Proseguono con il resto del parco. Dopo poco più di tre ore si guardano attorno e si abbandonano su una delle pochissime panchine, terribilmente stanchi ma entusiasticamente soddisfatti.

La notizia ha girato velocemente sui social scatenando un tripudio di applausi e lodi. Sono queste le azioni che meritano clamore, sono questi gli eroi di cui vogliamo riempire le nostre pagine.

Li abbiamo incontrati per congratularci di persona e sapere cosa li ha spinti a rimboccarsi le maniche per la comunità. Quello che subito ci colpisce è il viso semplice e l’atteggiamento umile. Capiscono di aver fatto una cosa bella unicamente perché i loro coetanei li definiscono “fenomeni” e noi più grandi li abbiamo riempiti di complimenti. Loro ritengono semplicemente di aver dato prova di educazione civica, un’educazione, dicono che deve appartenere a tutti “siamo noi per primi che dobbiamo avere cura del nostro paese e dei tanti spazi a disposizione”. Chiacchierando con loro, comprendiamo quanto famiglia, scuola e disciplina sportiva abbiano formato il loro carattere, specie nell’attenzione verso l’altro. “Abbiamo deciso di ripulire tutto per noi, per i nostri amici e i bambini e anche per i tanti animali. Il pericolo di farsi male c’era ad ogni angolo”.

Ci mostrano il campo di Cavallerizza e il suo potenziale incredibile. Al momento tutto giace in stato di abbandono. Recinzione rotta. Porte da calcio pericolanti. Erbacce. I lampioni spenti la sera. Hanno fatto tutto ciò che potevano, ora la palla va a chi deve.

Parlando di Casamassima, scopriamo che la vivono molto, specie gli spazi attrezzati come la villa comunale, l’area mercatale, lo stadio e il parco commerciale. Desiderano solo che la stessa cura ci sia per tutte le aree verdi del paese “ci sono tanti spazi ancora poco valorizzati in cui potremmo incontrarci noi giovani. Spazi in cui organizzare anche eventi, attività e concerti rivolti a noi.”

Il parco di Cavallerizza è diventato nuovamente accessibile a giovani e famiglie. I ragazzi continuano a prendersene cura, ma chiedono anche, a chi di dovere, di prendere di petto il problema e trovare una soluzione, come è stato fatto per altre aree del paese.

In un paese ideale non dovrebbe esserci differenza fra i quartieri. In un paese ideale sarebbe opportuno che si collaborasse tutti per il bene del territorio. In un paese ideale la buona volontà dei cittadini, specie se così giovani, va lodata e incentivata. In un paese ideale il servizio di pulizia e manutenzione è dovuto e non può essere disatteso.

Luna Pastore

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