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Parola d’ordine: inclusione

Il racconto di Francesco attraverso i suoi occhi e le parole dei suoi genitori

La storia che vogliamo raccontarvi oggi sicuramente l’avrete letta su diverse testate locali e sulla pagina facebook “Amo Casamassima”, ovvero il racconto del meritato 100 all’esame di maturità di Francesco Gargaro, ma non è solo questo l’argomento di cui vogliamo parlarvi. Desideriamo raccontarvi una storia, fatta di sogni, sfide e d’inclusione.

Il protagonista di questa storia, l’avrete già intuito, è Francesco Gargaro, diciannovenne affetto da una disabilità fisica, che non gli consente di parlare, ma grazie ai suoi occhi è in grado di farsi capire perfettamente.

“Inizialmente – hanno dichiarato Claudia Fox e Saverio Gargaro, genitori di Francesco – si ha paura della disabilità di Francesco, ma quando poi si impara a capirlo e come se ci si dimenticasse della disabilità. Chi lo vede in queste condizioni pensa che non abbia capacità cognitive, ed è lì che si sbagliano, perché Francesco non parla con la bocca, ma con gli occhi, con cui si fa capire e farsi voler bene anche senza parlare”.

Infatti, il suo modo di comunicare gli ha consentito di creare legami indissolubili con i suoi migliori amici e compagne di classe, che provano per lui un affetto inestimabile, e che lo hanno coinvolto in tutte le sfaccettature dell’adolescenza. In che modo? Semplice, partecipando a tutti i diciottesimi dei suoi compagni di classe, alle serate in pizzeria, durante i giorni di Erasmus a Bruxelles, e alla gita scolastica a Barcellona, e questo è un bellissimo messaggio d’inclusione sociale.

A livello scolastico, Francesco ha ricevuto tutto quello di cui un ragazzo ha bisogno per poter svolgere al meglio i suoi studi e concluderli con risultati eccellenti. Questo grazie anche alla competenza e al sostegno degli insegnanti e della preside dell’ IISS Colamonico-Chiarulli di Acquaviva delle Fonti, Chiara Losurdo.

Il voto del nostro protagonista non è stato regalato, bensì sudato e guadagnato, dovendo dimostrare qualcosa in più rispetto agli altri alunni. Gli esami di Stato di Francesco sono stati peculiari ed equipollenti, studiati sulla sua disabilità. Francesco, come gli altri studenti, ha studiato a casa ogni materia attraverso i messaggi vocali dell’insegnante di sostegno, ascoltando e memorizzando le nozioni.

“Durante l’esame di maturità – hanno raccontato Claudia e Saverio – nel momento in cui è entrato il presidente esterno della commissione ai nostri occhi è sembrato scettico, ma poi si è ricreduto. L’insegnate di sostegno di Francesco, Maria Antonietta Griseta, gli ha mostrato il metodo intuitivo da lei ideato: lei poneva la domanda a Francesco, dandogli la possibilità di scegliere tra due opzioni di risposta, rappresentate dalla mano destra e sinistra e lui con lo sguardo indicava la risposta esatta. E una volta capito questo metodo i professori esterni sono stati entusiasti di porre a Francesco qualche domanda”.

L’insegnante di sostegno, come affermato dai genitori di Francesco è fondamentale. Durante gli anni delle superiori Francesco ha instaurato una sintonia speciale con le sue insegnanti di sostegno, Maria Antonietta Griseta, che lo ha seguito per tutto il percorso scolastico della scuola superiore, dividendo i primi anni con l’insegnante di sostegno Luciana Daddabbo, deceduta recentemente, e a cui Francesco ha voluto dedicare la sua maturità.

L’esame di maturità di Francesco, o come lo chiamano amichevolmente i suoi compagni di classe “Il bomber della 5/A TUR”, si è concluso tra gli applausi di tutti i presenti e qualche lacrima di gioia da parte dei suoi docenti. Nonostante la sua disabilità, Francesco è riuscito a creare stupende relazioni con i propri compagni di classe, che ormai sono suoi amici, insegnando loro forse la lezione più bella: l’inclusione.

La scelta dell’indirizzo turistico da parte di Francesco non è casuale, perché il suo sogno è di diventare direttore di una struttura ricettiva, ma non una qualsiasi, bensì una adatta per i ragazzi diversamente abili, e magari lanciare un nuovo programma televisivo “4 hotel inclusione”, per verificare quali hotel sono adatti per chi ha delle disabilità, dato che molti alberghi sono poco inclusivi.

Francesco desidera andare all’università, ma prima bisognerà trovare un comunicatore elettronico per permettergli di sostenere i vari esami, ma grazie al supporto dei suoi genitori e fratelli, oltre alla sua determinazione, cercheranno di realizzare il suo desiderio.

Ma il nostro protagonista, oltre ad essere un ottimo studente, è anche un’amante dei viaggi. La sua canzone preferita? “Sì, viaggiare” di Lucio Battisti. Francesco adora vivere esperienze adrenaliniche, come il parafly e la rampicata, ha fatto anche parte degli scout e partecipato alle paralimpiadi estive e invernali, dove ha corso prima con la handbike a Bari e poi con gli sci sulle piste di Cortina d’Ampezzo. E da buon viaggiatore ha il compito di scegliere l’alloggio dei suoi viaggi, che deve essere un hotel a 4 stelle, all-inclusive, e soprattutto adatto per le persone “speciali” come lui.

“Lui – hanno concluso i genitori di Francesco –  ha imparato a vivere la sua disabilità e ad accettarla.  E quando le persone ci dicono che lui è così perché siamo stati bravi noi genitori, rispondiamo dicendo che essendosi accettato lui, ha fatto accettare anche a noi la sua disabilità. Aver preso 100 alla maturità è una cosa importante, però vivere quello che ha vissuto Francesco, che è stato coinvolto e inserito dalle persone in tutte le sue esperienze è fondamentale, e non ha prezzo. Lui non si è mai sentito diverso, nonostante tutte le sue difficoltà”.

Il racconto di Francesco è un’esortazione rivolta a tutti, perché ha dimostrato, e dimostra ancora oggi, che con il coraggio, la volontà, e il sorriso sulle labbra è possibile abbattere qualsiasi barriera.

di Federica Capozzo

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