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La secolare Fiera del 1° agosto apre i festeggiamenti della Santa Patrona

 

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​Cassano – La Voce del Paese 

di Giovanni Brunelli

Affondano nei secoli le radici della Fiera del 1° agosto che apre i festeggiamenti della Festa Patronale di Cassano delle Murge.

Con una ricorrenza particolare quest’anno ossia il 200° anniversario del Regio Decreto del 2 dicembre 1823 a firma di Re Ferdinando II di Borbone che la consacrava come “Fiera d’agosto”.

Per secoli la Fiera di Cassano aveva attirato contadini, artigiani, allevatori e massai da ogni dove, sin dal 1495 quando “l’Università di Cassano (il corrispondente dell’attuale Consiglio Comunale) ottenne dal Re di Francia Carlo VIII le franchigie per otto giorni per l’istituzione di una Fiera da svolgersi attorno al Convento della Madonna degli Angeli” (Tonino Giorgio, “Storia e storie della Madonna degli Angeli protettrice di Cassano delle Murge”, 2015).

Privilegio confermato, come dimostrato dallo storico Nicola Alessandrelli nei suoi scritti, nel 1504 dal viceré spagnolo Consalvo di Cordova con l’istituzione di un “Maestro di Fiera” che aveva giurisdizione civile e “criminale” nei giorni della Fiera sul territorio dove essa si svolgeva ovvero il Santuario e gli immediati dintorni.

Greggi e armenti, oggetti di rame e di terracotta, attrezzi per la campagna e per la vita di tutti i giorni venivano acquistati e venduti in un tempo nel quale non esistevano i negozi né era facile spostarsi in un altro paese per fare acquisti; nella piccola Cassano, poi, le botteghe artigiane erano pochissime per cui spesso si doveva attendere la Fiera per acquistare il necessario.

Solo nel 1823, appunto, la Fiera – ottenuto il rinnovo del riconoscimento definitivo da parte del Re delle Due Sicilie – fu spostata in paese nello spiazzo attualmente occupato da Piazza Garibaldi, la Villa Comunale, acquistata ed espropriata dal Comune per allestire la Fiera e a fine festa esplodere i fuochi pirotecnici tanto che l’area fu soprannominata in dialetto cassanese “da for’u spare”.

In quella occasione la Fiera fu ridotta da otto a due giorni per poi passare definitivamente alla durata attuale ossia la mattinata del 1° agosto.

Oggi la Fiera di Cassano, come tante altre, è certamente mutata ed ha perso la sua importanza a causa dei cambiamenti sociali ed economici che hanno investito anche la nostra comunità: quella attuale è praticamente un grosso mercato settimanale, sempre buono, però, per fare qualche buon affare, reincontrare vecchi amici e conoscenti di cui magari si erano perse le tracce e che tornano “per la Madonna”, lamentarsi del caldo e rispondere alla tradizionale domanda: “C’è si accattate josce alla fere?”

 

 

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