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“Emergenza ciliegie”, i produttori incontrano il sindaco per fare ‘fronte comune’

 

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​Turi – La Voce del Paese 

Nel pomeriggio di martedì 16 maggio, una nutrita rappresentanza di produttori ha risposto all’invito del consigliere di minoranza Angelo Palmisano, riunendosi a Largo Pozzi per confrontarsi sull’emergenza che ha colpito il comparto cerasicolo.

«Il primo step – ha esordito Palmisano, tracciando la linea da seguire – è sollecitare l’Amministrazione ad avviare le procedure per declamare lo stato di calamità, agendo in sinergia con gli altri Comuni del sud-est barese. Il passaggio successivo è incalzare la Regione ad inviare quanto prima gli ispettori, affinché si possa accertare il danno subito e interessare il Ministero».

La proposta: “La Regione acquisti le ciliegie spaccate”

In parallelo, il consigliere di minoranza ha avanzato una proposta per scongiurare scenari ancora più catastrofici: «Se le ‘Bigarreaux’ spaccate non verranno raccolte, si corre il rischio di un contagio incontrollabile della Suzuki che, oltre a danneggiare la pianta, comprometterebbe anche la produzione della ‘Ferrovia’. Per salvare il salvabile, propongo di chiedere alla Regione di farsi promotrice dell’acquisto delle ciliegie non commerciabili, riconoscendo un prezzo equilibrato che, sotto forma di indennizzo, aiuti quantomeno a coprire le spese di gestione e i costi di manodopera necessari per le operazioni di raccolta».
«In questo modo – annota Palmisano – si avrebbe un metro certo per stimare la perdita sofferta da ciascun cerasicoltore, quantificando l’indennizzo in base alla quantità di ciliegie spaccate conferite.
Chiaramente l’operazione dovrà essere concordata e conclusa in un paio di giorni, ovvero prima che la muffa prenda il sopravvento e renda le ciliegie inutilizzabili anche per l’industria di trasformazione».

“I danni da pioggia e vento devono rientrare nel Fondo mutualistico”

Guardando in prospettiva, il consigliere Palmisano ha suggerito di mettere in campo un “pressing politico” mirato a modificare il Fondo mutualistico nazionale Agri-CAT, in vigore dal 1° gennaio 2023: «L’obiettivo è inserire i danni da pioggia e vento tra gli eventi di natura catastrofale per cui è previsto un ristoro. Attualmente, infatti, sono contemplati solo i danni da gelo, brina, siccità e alluvione».

L’incontro in Sala consiliare

Da Largo Pozzi il dibattito si è spostato in Comune: i produttori hanno deciso di recarsi a Palazzo di Città per rappresentare le proprie istanze all’Amministrazione. Ad accoglierli in Sala consigliare il sindaco Tina Resta e l’assessore all’agricoltura Stefano Dell’Aera.

«Quanto accaduto in questi giorni – dichiara il primo cittadino – è il frutto di una combinazione di fattori climatici (vento, pioggia ed elevata umidità) che si sono intrecciati in maniera prolungata, creando un danno irrecuperabile per le ‘Bigarreaux’ su tutto il territorio».

“Abbiamo già scritto alla Regione, chiedendo di inviare tempestivamente gli ispettori”

Una sfortunata “eccezionale congiuntura” davanti alla quale non c’è stata inerzia: il sindaco ha rassicurato che, nella mattinata del 16 maggio, è stata inviata una nota al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia; al presidente della Commissione Agricoltura, Francesco Paolicelli; e ai dirigenti del Servizi regionali competenti in materia.
Nella missiva, corredata da foto emblematiche della drammatica situazione, si chiede «di inviare tempestivamente gli ispettori regionali per quantificare i danni e attivare tutte le procedure previste, al fine di assicurare un sostegno tangibile al nostro mondo agricolo, soprattutto in questo momento di estrema incertezza economica e sociale».

«Il contenuto della nota – aggiunge l’assessore Dell’Aera – è stato concordato con i Comuni del sud-est barese che vivono la nostra stessa criticità; in particolare con Conversano, Casamassima, Castellana Grotte e Sammichele. Solo facendo rete, solo creando massa critica, avremo la forza per far sentire la nostra voce e potremo ottenere una risposta concreta che dia sollievo ai nostri produttori».

“Se necessario, andremo a Roma a perorare le nostre ragioni”

«La stessa lettera – riprende il sindaco – sarà recapitata anche al Ministero dell’Agricoltura. Difatti, in questa circostanza, la Regione svolge un ruolo di “mediatore” delle nostre istanze con il Governo, cui spetterà il compito di assumere provvedimenti straordinari e reperire risorse economiche ad hoc».

«Non ci fermiamo alle lettere. Se necessario, andremo a Roma a perorare le nostre ragioni» – conclude il primo cittadino.

Aggiornamento ad oggi pomeriggio

In merito alla possibilità di coinvolgere la Regione nell’acquisto delle ciliegie non commerciabili, il primo cittadino si è detta favorevole a farsi portavoce della proposta, impegnandosi ad ottenere entro questa mattina una risposta sulla fattibilità a livello procedurale.

L’incontro è terminato con l’impegno ad aggiornarsi ad oggi pomeriggio, intorno alle ore 18.00, con l’auspicio che ci sia la partecipazione anche delle associazioni di categoria.

Per dovere di cronaca, durante il dibattito sono emerse varie considerazioni sugli atavici problemi che affliggono la cerasicoltura (anticipo e sovrapproduzione) e sui possibili rimedi (incentivi sulle coperture dei ciliegeti e necessità superare le divisioni, consorziandosi per avere maggiore potere contrattuale con commercianti e grande distribuzione). Di questi ragionamenti ne daremo conto a tempesta ultimata, quando, riprendendo le parole del primo cittadino Tina Resta, sarà passato «il momento della rabbia e potrà aprirsi quello della riflessione».

FD

 

 

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