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“La Faldacchea di Turi” diventa marchio collettivo

 

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​Turi – La Voce del Paese 

Mercoledì 15 marzo, presso la Fiera Internazionale “Levante Prof”, è stato presentato il marchio collettivo “La Faldacchea di Turi”. Il brand, la cui titolarità è del Comune di Turi, ha la finalità di creare un sistema certificato di qualità della produzione e commercializzazione della Faldacchea, dolce conventuale a base di pasta di mandorla cotta, con tuorlo d’uovo e spezie.
In tale ottica di promozione del patrimonio enogastronomico rientra anche l’impostazione grafica del marchio collettivo, che pone l’accento – in forma stilizzata – sugli elementi caratteristici dell’operazione: la storia del ex convento delle clarisse di Turi e della Faldacchea, il valore aggiunto dell’artigianalità e l’origine geografica.

Nel corso della conferenza stampa, ospitata presso lo stand di “Goloasi”, le maestre dolciaie di Turi hanno dato luogo ad uno show-cooking, durante il quale è stato possibile assistere dal vivo alla preparazione del dolce turese.

Assessore Lopane: “Un punto di partenza per investire in turismo e artiginalità”

«Il marchio “La Faldacchea di Turi”, che ‘adottiamo’ come marchio di Puglia, testimonia l’importanza di valorizzare le tipicità enogastronomiche delle destinazioni pugliesi. Il riconoscimento – ha dichiarato l’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane – è un punto di partenza che ci permette, nella collaborazione tra enti, associazioni e operatori del territorio, di investire nel turismo esperienziale e di trasferire ai nostri giovani le competenze e la passione dell’artigianalità pugliese».

Assessore Delli Noci: “L’obiettivo è valorizzare la maestrìa dei nostri artigiani e le eccellenze dei territori”

«Il percorso avviato dall’Associazione delle maestre dolciaie e dal Comune di Turi – ha evidenziato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci – sposa appieno le azioni messe in campo dalla Regione Puglia, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la maestrìa dei nostri artigiani e le eccellenze dei territori. Dal titolo di Maestro artigiano alla legge sulle botteghe storiche, dalle attività di internazionalizzazione alle modifiche alla legge sull’artigianato – annota Delli Noci – il lavoro condotto sin qui, con il valido aiuto delle associazioni di categoria, ha proprio l’obiettivo di salvaguardare le nostre tradizioni e tramandare alle future generazioni un patrimonio di inestimabile valore».

Da sinistra: Stefano de Carolis, il sindaco Resta, Valentino Sgaramella, gli assessori regionali Delli Noci e Lopane
Sindaco Resta: “Diamo alle nuove generazioni la possibilità di imparare la sapienza della manualità”

Tuteliamo un emblema «È davvero emozionante presentare questo marchio legato a un dolce a noi molto caro – ha dichiarato la sindaca di Turi, Tina Resta, sottolineando che si tratta di «un dolce che ha come protagonista le mani delle sapienti maestre dolciaie; un prodotto completamente artigianale. Oltre a tutelare e valorizzare un emblema del nostro territorio, abbiamo voluto dare alle nuove generazioni la possibilità di imparare la sapienza della manualità. Ringrazio Stefano de Carolis e le maestre dolciaie per questo importante risultato, frutto di un lavoro di squadra».

Le maestre dolciaie insieme al sindaco Tina Resta

De Carolis: “Un importante traguardo raggiunto grazie all’impegno dell’Associazione e dell’Amministrazione”

A illustrare il percorso seguito per raggiungere il risultato è stato proprio il presidente dell’Associazione “La Faldacchea di Turi”, Stefano de Carolis: «L’importante traguardo è stato raggiunto dopo un lungo iter burocratico, iniziato nel 2021 con la ricerca storica che ha permesso di ‘riscrivere’ le origini della Faldacchea, accertando – sulla base di documenti d’archivio – che il ‘dolce della sposai ha la sua crescita e diffusione nel Comune di Turi, grazie alla figura di Anna Antonia Martinelli, detta ‘la monacacella’.
A marzo 2022 – ha proseguito de Carolis – il sodalizio ha ottenuto il primo importante riconoscimento: la certificazione PAT presso il Ministero delle Politiche Agricole, che ha inserito la Faldacchea nell’elenco nazionale dei ‘Prodotti Agroalimentari Tradizionali’. Dopo un anno, grazie all’impegno concreto dell’Associazione, fiancheggiata dall’Amministrazione Comunale, si è concretizzato il secondo obiettivo strategico: la registrazione del marchio collettivo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tale brand si può definire un marchio di qualità e origine geografica, disciplinato dal decreto legislativo n. 30 del 10/02/2005 (‘Codice della proprietà industriale’).
L’ importante riconoscimento mira a proteggere il nome, la ricetta, il disciplinare di produzione e la denominazione d’origine. A breve – ha concluso de Carolis – provvederemo alla registrazione del marchio europeo, estendendo le tutele a livello internazionale».

 

 

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