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Come i fondi UE affrontano i divari economici nell’Unione europea?

 

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​Turi – La Voce del Paese 

Il Cav. Natale Ventrella, esperto di finanza agevolata e comunitaria, coadiuvato dal geometra Vincenzo Di Pinto, è stato invitato come relatore ad un convegno a Malta, organizzato da un’associazione locale di imprenditori, sul tema delle politiche comunitarie, che sostituiscono o integrano le azioni dei singoli Stati membri, creando un ulteriore valore aggiunto europeo non rivelato dalle posizioni nette.

«Nel valutare i benefici finanziari ottenuti dall’Unione Europea – dichiara Ventrella – gli Stati membri si concentrano principalmente sulle rispettive posizioni nette, ovvero il saldo netto tra i contributi nazionali e i trasferimenti ricevuti dal bilancio UE. Questa linea del “giusto ritorno” comporta diversi limiti e trascura completamente i benefici indiretti, che vanno al di là dei semplici flussi finanziari. Un esempio sono, per l’appunto, i fondi stanzianti per le politiche comunitarie, intese come programmi di sviluppo coordinati e finanziati dall’UE che, in virtù dell’instaurarsi di importanti sinergie, creano un valore aggiunto strategico e tendono a colmare i divari economici tra gli Stati membri».

«Tali strumenti – chiosa Ventrella – sono opportunità che l’Italia difficilmente realizzerà per miopia ed egoismo della politica, ancora assediata da sterili ed inutili gelosie e smanie di potere di alcuni».

 

 

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