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Progetto “Rivivere le Radici”: torna l’architetto barese Cariello

 

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​Cassano – La Voce del Paese 

di Giovanni Brunelli

Torna l’architetto barese Alessandro Cariello (nella foto) a capo del maxi-progetto “Rivivere le Radici”, finanziamento di oltre 2 milioni di euro per rivitalizzare una porzione del Centro Storico di Cassano delle Murge.

I soldi messi a disposizione dal PNRR attraverso la Città Metropolitana di Bari, con un progetto intercettato dall’ex Amministrazione Di Medio nel marzo 2022, serviranno a ristrutturare e fornire servizi adeguati ad una zona di “Cassano Vecchia” per far sì che possa diventare più attrattiva e favorire nuovi insediamenti abitativi.

La vicenda dell’architetto Cariello, professionista 42enne, molto vicino al Sindaco di Bari e Presidente della Città Metropolitana, Antonio De Caro, è stata al centro di un durissimo scontro nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, lo scorso 31 maggio, tra il Sindaco Davide Del Re e il Consigliere di minoranza Angelo Giustino (leggi l’articolo).

Il capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, l’ing. Giuseppe Pagano aveva annullato, in “autotutela” ovvero per evitare problemi di natura legale al suo Ufficio, la nomina di Cariello quale responsabile del progetto: Giustino, infatti, aveva denunciato che quel progetto era stato presentato da Cariello assieme a due professionisti cassanesi, gli architetti Fazio e Monfreda, poi esclusi (ingiustamente) proprio a seguito di una dichiarazione, a quanto pare falsa, dello stesso Cariello che così sarebbe stato l’unico beneficiario del progetto.

Progetto e tavole preliminari erano state presentate dai tre professionisti in Comune, tuttavia in incontri successivi erano emerse discrepanze tra i tre architetti tanto che Cariello, di sua iniziativa, dichiarò per iscritto all’UTC che l’accordo tra i tre era venuto meno perché gli architetti Fazio e Monfreda avevano rinunciato all’incarico.

Un fatto evidentemente del tutto falso e del quale gli architetti Fazio e Monfreda, prima della interrogazione di Angelo Giustino non ne sapevano nulla.

Grazie a quella dichiarazione, però, l’architetto barese ottenne l’incarico, in solitaria. Incarico poi revocato dall’Ufficio Tecnico proprio a seguito di quanto Giustino aveva denunciato e per evitare problemi ulteriori.

Ma ciò che era uscita dalla porta, è rientrato poi dalla finestra: pochi giorni dopo la revoca dell’incarico a Cariello, Pagano – con propria Determinazione del 12 giugno scorso – lo ha nuovamente rinominato quale progettista di “Rivivere le Radici” con un compenso omnicomprensivo di poco più di 173mila euro.

 

 

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