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La denuncia sulla strage di alberi: “Per chi suona la campana”

 

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​Gioia – La Voce del Paese 

“Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria con il suo marchio speciale di speciale disperazione e tra vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità”. De André sapeva benissimo che la verità è spesso scomoda e chi si prende la responsabilità di raccontarla è in pace con se stesso ma non con il resto del mondo, perché rifiutandosi di accettare passivamente il pensiero dominante, gli stereotipi di una società indifferente al grido di un verde “raso al suolo” chiede chiarezza e giustizia. Al centro della questione è la storia di 8 alberi abbattuti in Via Paolo Cassano, una mattina ti svegli e vedi che quegli alberi che ti hanno visto crescere non ci sono più!

In un incontro avvenuto con il Signor Sindaco, il 21 dicembre del 2022, alla mia domanda: “Spero che nel progetto dell’area verde in questione non sia contemplata la necessità di abbattere tutti gli alberi, dato che loro sono la casa di molti volatili?” mi fu risposto prontamente: “Potremmo abbatterne al massimo uno, anche perché sarebbe difficile farlo in quanto quella, mi sembra, che sia una zona tutelata poiché sono soliti migrarvi i falchi grillai”, perciò mi tranquillizzai. Invece, ora quel giardino è diventato un luogo triste, che anche il mio cane fa fatica a riconoscere e a rassegnarsi a questa assenza rumorosa. Uno di quegli alberi fu piantato da mio nonno, il quale mi insegnò che il primo dovere di un essere umano è salvare, che sia un albero, un fiore, un animale o un suo simile, ma qui si è deciso di deturpare il paesaggio con l’idea di creare un finto parco dove i bambini possano scorazzare senza la vista di alberi “veri”.

A tal riguardo ci sono molte domande che esigono una risposta: “possibile che non si potesse salvare anche uno solo di quegli otto alberi? A chi interessa il verde comune? A chi interessa proteggere anche i diritti di quei volatili che hanno perso casa? Ma nel progetto era già presente la malsana idea di buttarli giù?”. La risposta più ovvia sarebbe che loro non sono elettori perciò non hanno voce.

Gioia è un paese dalle mille contraddizioni, per Piazza Cristoforo Pinto il Comune ha emanato un’ordinanza per la tutela dei diritti degli animali (colonie feline) mentre poi si decide di fare una “strage” di alberi in tutto il Paese. Non c’è logica nel vostro operato, potete anche assecondare la richiesta di alcuni residenti di aumentare il parcheggio di posti auto così da non poter rovinare le loro grandi macchine dalla resina dei pini o da qualche foglia (poco gentile) che è caduta sulla loro carrozzeria; ma ci tengo a ricordare che, si insegna già ai piccoli l’arte del problem solving (per la serie parcheggiate in altri posti se non giova alle vostre vetture!). Le macchine non dovrebbero avere dei diritti, non sono esseri viventi mentre gli alberi sì, anche questo viene insegnato a scuola. Non potete chiedermi di rassegnarmi a questa logica di politica qualunquista, poco pensante, impregnata da oscurantismo di valori ambientali e dal “Signor” cemento. Mi aspetto, a questo punto, che con la stessa celerità con la quale avete deciso in maniera scellerata di abbattere 8 alberi, possiate aprire la “famosa” strada almeno che calpesti la “sicurezza” di qualcuno, nel frattempo “mi si travasa la vita in un ghirigoro di nostalgie”.

katia D.

N.B.: Oggi, giovedì 2 marzo, misteriosamente (come tutto in questa storia) il cartello di cantiere è apparso… peccato che l’immagine utilizzata non sia il rendering del progetto (una foto 3d del progetto finale), ma una foto satellitare (presumibilmente) della zona.

 

 

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