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IMU – Imposta Municipale Unica

 

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​Cassano – La Voce del Paese 

Per i proprietari immobiliari ancora pochi giorni per versare ai Comuni la prima rata dell’Imposta Municipale Unica 2023, i contribuenti sono chiamati a pagare l’acconto IMU entro venerdì 16 giugno.

Le eccezioni per il pagamento IMU riguarda tutte le prime case, a meno che non si tratti di abitazioni di lusso (categorie catastali: A/1, A/8 e A/9). Da quest’anno sono esonerati dal pagamento IMU anche i proprietari di immobili che risultano occupati abusivamente da altri individui e quindi non utilizzabili né disponibili, però solo in presenza di denuncia all’autorità giudiziaria per violazione di domicilio e/o sia iniziata l’azione giudiziaria penale per occupazione abusiva.

Non dovranno pagare l’Imposta Comunale Unica anche i soggetti che, all’1 maggio 2023, risultano residenti in uno dei Comuni alluvionati dell’Emilia Romagna, sulla base della sospensione dei termini dei versamenti tributari in scadenza fino al 31 agosto 2023, il Governo per coprire l’ammanco nelle casse dei Comuni alluvionati ha finanziato la misura con uno stanziamento da 62 milioni di euro.

Prorogate inoltre, nella Legge di Bilancio, le esenzioni agli immobili che risultano essere inagibili a seguito dei terremoti che hanno colpito nel 2016 il Centro Italia e nel 2012 l’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Il versamento dell’acconto IMU si effettua con il modello F24 indicando nel frontespizio i dati del contribuente che effettua il pagamento e nella sezione “Imu e altri tributi locali”:

codice catastale del Comune,

numero di immobili per cui si esegue il versamento,

anno di imposta (2023)

importo da versare raggruppato in funzione del codice tributo per singola tipologia di immobile.

In questo caso si deve barrare la casella “acconto”, mentre nel campo rateazione non si indica nulla. Il pagamento si effettua con arrotondamento all’euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, o per eccesso se superiore.

Per calcolare l’importo dovuto basta sommare l’Imu pagata nel 2022, se non ci sono cambiamenti, tra acconto e saldo e versare il 50% di tale importo, per ciascuna tipologia di immobili. Nel caso di un immobile acquistato nel 2023, il contribuente può utilizzare la nuova aliquota eventualmente approvata per il 2023, se già pubblicata sul sito del dipartimento delle Finanze, in caso contrario si possono utilizzare le aliquote del 2022 e successivamente fare il conguaglio a dicembre con quelle di quest’anno.

L’Imu si calcola su base mensile e si conta per intero se il possesso si mantiene per più della metà dei giorni, Nell’eventuale passaggio dell’immobile a un nuovo proprietario, l’imposta del mese del trasferimento è a carico dell’acquirente nel caso in cui i giorni di possesso risultino uguali a quelli del cedente.

Le categorie di soggetti che devono pagare l’Imu sono le seguenti:

il proprietario o i proprietari dell’immobile;

il titolare del diritto reale di: usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie o il genitore che risulti essere l’assegnatario della casa familiare, perché è stato stabilito da un provvedimento emesso da un giudice;

il concessionario, nel caso in cui ci sia una concessione di aree demaniali;

il locatario per gli immobili – anche quando sono da costruire o in corso di costruzione – quando questi risultano essere concessi in locazione finanziaria.

E pensare che tale imposta nacque come Imposta “Straordinaria” Immobiliare (ISI), istituita con il decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333 del Governo Amato, decreto convertito con modificazioni dalla legge 8 agosto 1992, n. 359, con l’Imposta comunale Immobli (ICI) ha preso forma con il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504 e si è rapidamente evoluta divenendo una delle entrate più importanti nel bilancio dei comuni italiani. Resta comunque una delle imposte più odiate.

CdL Massimo Arganese
Studio Arganese & Partners

 

 

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