Turi vive nel culto di Sant’Oronzo
Turi – La Voce del Paese
La grande partecipazione alla cerimonia di apertura della Festa Patronale stride con la “carenza di portatori” lamentata a Lecce
Andrea_Saffi
La grande partecipazione registrata alla cerimonia di apertura dei festeggiamenti in onore di Sant’Oronzo ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, l’intensa devozione che anima la comunità turese nei confronti del proprio Patrono.
«Non mi aspettavo una folla così nutrita, anche in considerazione del fatto che era Ferragosto. Lo stesso sindaco, Tina Resta, si è congratulato per l’entusiasmante risultato» – dichiara Andrea Saffi, presidente del Comitato Feste Patronali, evidenziando la novità che ha segnato il tradizionale “spoglio del manifesto”. «In sinergia con gli sponsor che ci sostengono – racconta – abbiamo pensato bene di introdurre il lancio di piccole mongolfiere votive, dedicate al nostro Santo. Lo spettacolo è stato molto apprezzato e, assieme alle batterie dei fuochi d’artificio, ha dato un’impronta forte e chiara dell’impostazione che il Comitato ha intenzione di dare alla ‘Festa Granne’».
«Tutto questo – sottolinea Saffi – dimostra quanto sia vivo il culto di Sant’Oronzo. Una venerazione che continua ad ardere nei cuori dei turesi, grazie, in larga parte, alla capacità della Chiesa di coinvolgere i fedeli, rendendoli protagonisti del mistero della fede ogni giorno e non solo in occasione della Festa».
«Un ruolo importante – chiosa il presidente – lo svolge anche il Comitato, composto da tanti giovani che mettono a disposizione gratuitamente il proprio tempo e la propria genuina passione per onorare al meglio Sant’Oronzo».
Battuta d’arresto a Lecce
Mario_Cazzato
Se Turi si conferma “baluardo” del culto di Sant’Oronzo, Lecce sembra vivere una battuta d’arresto della devozione verso il suo primo Vescovo. Difatti, dalle colonne de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Maurizio Conte, presidente della “Associazione Volontaria Portatori di Statue”, ha riferito che, finora, è caduto nel vuoto l’appello per reperire giovani devoti disposti a sostenere le statue dei tre Santi (Oronzo, Giusto e Fortunato) nella processione del 24 agosto, cuore delle celebrazioni religiose della Festa Patronale leccese.
«La carenza di portatori – commenta Mario Cazzato, noto architetto e storiografo leccese – è il risultato di una crescente sottovalutazione nei confronti del culto del Santo, che ha portato a far assopire la devozione nei fedeli».
«È una questione strutturale: sono anni – annota – che la Festa Patronale trova poco interesse da parte delle Istituzioni, a differenza di quanto succede in altre realtà locali, dove si nota un impegno concreto per non far morire la tradizione».