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Festival dell’Acqua 2023: in ricordo di Carmelo Colamonico

 

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​Acquaviva – La Voce del Paese 

Lo scorso 22 marzo in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, presso la Sala Consiliare di Acquaviva delle Fonti, è stato presentato il primo incontro di tanti altri con il titolo “Colamonico chi era”, un illustre geografo italiano nato ad Acquaviva il 27 luglio 1882. Hanno partecipato notevoli figure come i sindaci di Acquaviva e Cassano delle Murge, docenti universitari, geologi, direttori di vari dipartimenti e dirigenti scolastici.

“Oggi stiamo inaugurando il Festival dell’Acqua, prima iniziativa che Acquaviva svolge con il Parco dell’Alta Murgia come Comune contiguo, – Davide Carlucci, Sindaco di Acquaviva -, quest’anno il Festival è dedicato al prof. Carmelo Colamonico, un illustre geografo di Acquaviva scomparso 50 anni fa e pioniere degli studi sull’acqua in Puglia dei corsi superficiali e sotterranei, è stato il primo a occuparsene in maniera sistematica diventando una figura a cavallo tra geografia e geologia, perciò l’obiettivo è anche parlare dell’importanza dell’acqua nei processi di transizione energetica e di salvaguardia ambientale che ha portato all’azione di firma del protocollo di intesa tra i comuni di Acquaviva, Cassano, Gravina e altri, accomunati da un forte rapporto con la falda acquifera, lo scopo è monitorare questa risorsa che abbiamo sottoterra, ma non avendo qualcuno che controlla l’operato, dobbiamo segnalare pozzi preoccupanti nel quale fuoriesce a volte acqua contaminata”.

“Quest’anno sono presenti molteplici istituzioni che hanno accolto il progetto del Festival dell’Acqua, alla sua seconda edizione, come il comune di Gravina, il Parco dell’Alta Murgia, istituti liceali di Cassano e di Acquaviva, la SIGEA, l’Autorità del Distretto Appenino-Meridionale, l’università Aldo Moro e altre società, condividendo un momento di riflessione sull’importanza dell’acqua definita una risorsa preziosissima, – Davide Del Re, Sindaco di Cassano -, nei nostri centri storici sono presenti pozzi che ricordano la nascita di alcuni territori, perciò la firma del protocollo d’intesa porta ad avere un’unica rete e ottimo spirito, bisogna lavorare insieme contro le numerose difficoltà che si possono incontrare, ma il nostro compito sarà sempre completare la nostra parte che ci vedrà impegnati a portare monitoraggio, programmazione e progettazione con un sano indirizzo che porta vantaggi per il nostro territorio”.

“Noi del Comune di Gravina, – Vito Stimolo, Assessore alle Politiche per il Commercio -, abbiamo desiderato essere qui presenti per affiancare il lavoro dei due sindaci, lo consideriamo coerente con gli obiettivi strategici di operare e lavorare in una visione territoriale, la comunità del Parco ci accomuna attraverso i solchi carsici e l’antica storia, la raccolta e manutenzione dei luoghi preposti nel raccogliere l’acqua dalle cisterne e sistemi articolati. L’acqua è una fonte preziosissima che porta alla visione della carta vincente di tutti i nostri territori che soffrono di una certa marginalità rispetto agli ambienti più costieri, ma che godono nella propria unicità storico-culturale dello stare insieme. Si è deciso che tutti i 15 comuni del Parco che parleranno dello sviluppo e conservazione del territorio saranno ospitati nella 729esima Fiera di San Giorgio (Gravina) il 22 aprile, dove sottoscriveremo il protocollo d’intesa”.

“Porgo il saluto della comunità scolastica “Leonardo da Vinci” e “Platone” di Cassano delle Murge, – Giovanni Mariani, Dirigente Scolastico -, ringrazio gli organizzatori per aver pensato al coinvolgimento della scuola, tuttavia, credo che quando si parla di tutela del territorio, il fondamento delle istituzioni non possa declinare l’invito, purtroppo la geografia sta diventando una materia trascurata e perfino scomparsa come insegnamento, perciò lo studio dei fenomeni è molto limitato, soprattutto nelle scienze dei bienni rendendo i ragazzi privi di conoscenza diretta del territorio, la nostra attenzione si dirige anche per la raccolta differenziata, conoscere una vera e propria pulizia a favore del territorio, portando ad una sensibilizzazione maggiore da parte dei ragazzi”.

“Ringrazio per l’invito, sono il pronipote del prof. Colamonico, l’ho conosciuto quando avevo 13-14 anni prima che morisse, – Prof .Tobia Colamonico -, un ricordo che conservo è di una persona con un livello culturale elevatissimo, possedeva una biblioteca immensa e poteva discutere con i suoi liceali su qualsiasi campo, ad Acquaviva ritornava specialmente durante la Festa Patronale trattenendosi con la famiglia, era una persona dolce, buonissima, un suo grande scopo era spingere il Ministero nell’utilizzo della geografia a scuola, ha sempre lottato per questa sua ambizione, ma i nostri Ministri l’hanno sempre considerata una materia marginale ed è una cosa stranissima, conoscere nuovi posti e città è importante, moltissimi ragazzi non sanno dove si trova Milano, non conoscere il proprio territorio è grave, oggi Zio Carmelo sarebbero stato abbastanza deluso nei confronti della nuova generazione scolastica.”

“Nel campo dell’acqua ci definiamo importatori di 600 milioni di metri cubi, una cifra esorbitante per la quale regioni come Basilicata, Campania stanno iniziando ad alzare la voce su questo percorso delle acque chiedendo di tagliare i rubinetti, – Dott. Salvatore Valletta, Ordine dei Geologi in Puglia -, dobbiamo ringraziare la grande capacità del nostro Acquedotto Pugliese che nella sua centenaria esperienza sta puntando a recuperare il 50% di perdite dalle nostre condotte idriche a livello nazionale, la vera risorsa è una parte di risparmio e risanare tali sottrazioni, è un iniziativa interessante che si protende ad allargare ai Comuni limitrofi e pensare ad un accordo per il quale una regione come la Puglia non debba mancare il proprio contributo, soprattutto per altri eventi più tecnici con lo scopo di accreditare aggiornamenti professionali.”

“Oggi a New York in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua si svolge un grandissimo evento in cui sono coinvolti partner istituzionali con l’obiettivo di costruire un’azione comune sull’acqua, perché è un bene per tutta l’Umanità, – Maria Simone, Vice Presidente Federazione Italiana dei Club e Centri per l’UNESCO -, purtroppo milioni di persone non godono di tale accessibilità, ogni anno l’UNESCO enuncia dei rapporti sulle acque sotterranee e sui cambiamenti climatici, sono dei precisi riferimenti che i ragazzi del liceo di Cassano hanno recuperato per avviare i loro discorsi per il laboratorio dell’acqua, la condizione dell’UNESCO è fare rete e trovare dei partner per andare avanti e accedere a nuovi poteri di sviluppo, è un modello da seguire per continuare azioni sistematiche sul territorio”.

“Sono partita da una figura in bianco e nero, per la quale ho cercato di dare colore e sono venute fuori delle testimonianze di Carmelo Colamonico, – Rossella De Ceglie, Studiosa di Storia delle Scienze -, un uomo che riusciva con la sua eccezionale cultura a coinvolgere commozione, è stato uno studioso venerato dagli studi scientifici, ha vissuto tutta la sua vita dedicata allo studio per più di 60 anni per diversi campi di indagine, amava la cucina, fare viaggi, fin da piccolo mostrava una forte inclinazione per gli studi che lo porteranno a studiare e lavorare allo stesso tempo, questa passione lo condurrà nel 1900 nell’Università di Napoli dove conoscerà come docente Filippo Porena, sin da subito nel giovane riconosce grandi capacità e una forte determinazione, trasportandolo sotto la sua ala ad avviare studi di geografia e la sua tesi di laurea lo invoglierà ad approfondire lo studio della Puglia che sarà sempre il suo prediletto campo vincente”.

“Sono un geologo che si occupa di territori, di dissesto idrogeologico e di carsismo, per questo mi concentrerò sul bellissimo quadro della figura di Carmelo Colamonico, – Mario Parise -, frequentando il sottosuolo Pugliese ho capito subito che l’acqua scolpisce e governa tutta l’evoluzione del nostro paesaggio, la speleologia ci consente di acquisire dati del sottosuolo e per me è stato il mezzo tramite il quale sono venuto a contatto con l’opera di Colamonico, il territorio come la Puglia è quasi interamente carsico con la suddivisione delle zone del Gargano, delle Murge e del Salento e ci sono state figure come Colamonico che hanno segnato la storia del carsismo, le sue opere principali sono segnate tra il 1916-1922, una grande quantità di lavori sulle forme più significative sul carsismo pugliese con successive prestazioni di tracce glaciali sul Matese e anche sul bacino di Camporotondo”.

“Gli studi di Carmelo Colamonico confluiscono nella memoria illustrativa dell’ apprendimento del paesaggio e del suolo italiano, che può essere considerata la sintesi di tutti gli studi che durante la sua vita ha dedicato alla Puglia, – Antonella Rinella, Professoressa UNISALENTO -, prima della sua morte Filippo Porena, gli lascia il compito di rivedere un suo manuale, da lì in poi, tutti i manuali saranno a firma di Colamonico, la sua figura diventerà cosi importante che reggerà come punto di riferimento di tutto il Mezzogiorno, ci sono dei testi dove riporta le lettere che ha scritto ai Ministri della Pubblica Istruzione rimarcando come fosse importante aumentare la presenza della geografia nei licei, dietro la sua figura si cela un tono poetico riconosciuto dai suoi contemporanei che sottolineano come fosse semplice e chiaro il suo stile che rendeva a tanti la possibilità di avvicinarsi ai suoi scritti”.

ANTONIO SABINI

 

 

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