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Lavoratori stagionali, Susca e Zaccheo chiedono bagni chimici e un presidio sanitario

 

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​Turi – La Voce del Paese 

Le consigliere di minoranza esortano il sindaco Resta ad intervenire per salvaguardare la salute pubblica e arginare “serie ripercussioni di ordine igienico-sanitario”

Ritorniamo a parlare dell’accoglienza dei lavoratori stagionali attraverso la richiesta, formulata dalle consigliere di minoranza Lilli Susca e Giannalisa Zaccheo, di attrezzare un’area con un congruo numero di bagni chimici e un presidio sanitario.

Un’istanza, indirizzata al primo cittadino Tina Resta “in quanto responsabile dell’igiene pubblica”, tesa a tutelare la salvaguardia della salute pubblica e la dignità dei lavoratori stessi. Infatti, come rimarcato dalle consigliere, «la decisione presa dall’attuale maggioranza di non fornire accoglienza ai lavoratori stagionali, demandandone la responsabilità ai produttori, al di là di giudizi di valore, sta avendo serie ripercussioni di ordine igienico-sanitario».

«Numerosi cittadini – si legge nella nota inoltrata anche al Segretario Generale e ai componenti della Giunta – stanno denunciando la presenza di escrementi umani nei propri giardini. È logico desumere che ciò avvenga perché i lavoratori migranti, o parte di loro, non avendo trovato alloggio, in quanto non tutti i produttori sono nelle condizioni di poter fornire loro un alloggio dignitoso, sono costretti ad espletare le proprie funzioni fisiologiche dove capita».

«Al fine di porre rimedio a tale problema – proseguono le consigliere di minoranza – si chiede che sia urgentemente messo a disposizione dei lavoratori stagionali un numero congruo di bagni chimici; che i suddetti servizi igienici siano ubicati in un’area non troppo distante dal centro urbano; che sulla stessa area sia previsto un presidio sanitario».

«La situazione attuale lede la dignità stessa della persona, dal momento che viene negata ai lavoratori stagionali presenti sul nostro territorio la possibilità di vivere da esseri umani» – annotano Susca e Zaccheo in conclusione, auspicando che la propria istanza venga accolta e sollecitando «un incontro a strettissimo giro, vista l’urgenza, per concordare le modalità di attuazione di quanto qui richiesto».

 

 

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